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Lettera di Plinio il Giovane a Tacito

«... Si elevava una nube, ma chi guardava da lontano non riusciva a precisare da quale montagna [si seppe poi che era il Vesuvio]: nessun'altra pianta meglio del pino ne potrebbe riprodurre la forma. Infatti slanciatosi in su in modo da suggerire l'idea di un altissimo tronco, si apriva in diversi rami...»
Lettera di Plinio il Giovane a Tacito dove descrive l’Eruzione del Vesuvio del 79 d.C

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Oplita - guerriero greco

L’emozionante ricomposizione dell’armatura di un Oplita greco messa in modo da ricreare la sua sagoma in battaglia. Quello che salta subito all’occhio è l’enorme scudo in bronzo (chiamato in greco “Oplon” o “Aspis”) che ci da l’idea di cosa volesse dire combattere, marciare e muoversi con un gigante del genere appresso, non per nulla l’Oplita era infatti il soldato della fanteria pesante dell’esercito. Questa ricostruzione si trova al Museo Archeologico di Atene, ed è emozionante anche solo vederla in foto, chissà dal vivo…

Bronzi di Riace

Spesso non ci si pensa, ma camminare per le strade della Roma imperiale significava camminare per l’Impero Romano.Cosa significa? Quando si parla di Impero Romano, si parla di un territorio vastissimo, che nei luoghi più suggestivi tendeva a deturparne le bellezze per arricchire la capitale, Roma appunto. E quindi quando si caminava per le vie della Città Eterna, si potevano ammirare tantissime statue Greche, come forse i Bronzi di Riace (secondo una teoria che non condivido ma cito poiché esiste) o statue romane, oltre che obelischi egizi o marmi pregiati provenienti da ogni angolo dell’Impero. Ma anche reperti storici, come la spada di Giulio Cesare o il pugnale con cui sì uccise Nerone, oltre che la pelle di un serpente enorme, così da mostrare i lontani e sperduti luoghi raggiunti dall’Impero. Insomma, camminare per la Roma imperiale era un po’ come camminare in un museo a cielo aperto.